Sono Gianfranco Bellini e, attraverso l’obiettivo, racconto storie.
Il mio legame con la fotografia è una storia lunga, fatta di alti e bassi. È iniziato come una passione, un hobby che col tempo è diventato una professione. A un certo punto, però, quell’amore si è trasformato in routine e mi sono preso una pausa.
Ma la fotografia non mi ha mai abbandonato: anche nei momenti di distacco, continuavo a osservare il mondo con occhi da fotografo.
Alla fine, ho capito che questa passione era parte di me. E così, la fotografia è tornata nella mia vita e nella mia professione.
Mi dedico a ritratto, reportage e paesaggi. Amo il teatro, con tutto ciò che accade nell’oscurità di un palco, dove la luce svela solo ciò che è davvero importante.
La mia fotografia abbraccia anche i temi del boudoir, del nude art e del bodyscape.
Il mio obiettivo non è semplicemente mostrare un corpo nudo, ma raccontare una storia: un piccolo mondo si svela sullo sfondo, mentre il corpo nudo ne diventa il protagonista.
Il nudo, per me, rappresenta l’essenziale, qualcosa a cui non si può togliere nulla, dove ogni elemento aggiuntivo, oltre alla luce e all’ombra, risulta superfluo.
Alcune delle mie opere sono state esposte a Milano, Parigi, Siena e Roma.
Perché scegliere me
La mia "mission"
Le caratteristiche della mia fotografia
Mi avvicino al soggetto con rispetto e attenzione, cercando di catturare non solo l’immagine visibile, ma l’essenza nascosta, la storia che vuole essere narrata.
Non mi limito a seguire le regole, ma le plasmo per dare voce a ciò che è unico in ogni scena o persona.
Amo i dettagli e la semplicità, convinto che spesso l’essenziale è ciò che parla più forte. Nel ritratto, cerco la profondità dello sguardo, mentre nella fotografia del corpo umano, esploro la forma come un paesaggio, riducendo tutto all’essenza del nudo, dove la luce scolpisce e l’ombra rivela. Nel boudoir, nel nude art e nel bodyscape, non è il corpo nudo a dominare, ma la storia che si svela attraverso di esso, in un equilibrio delicato tra intimità e arte.
Ogni fotografia è per me un modo per trasformare la realtà in qualcosa di più profondo, un invito a guardare oltre, verso un mondo fatto di emozioni e significati nascosti.
Perché sono il miglior fotografo
La risposta è semplice, per chi cerca competenza, passione, serietà e una profonda attenzione alle persone.
Quando fotografo qualcuno, il mio obiettivo è far sentire a proprio agio chi posa, guidandolo in un’esperienza che per molti è nuova e sconosciuta. Spesso, chi è di fronte alla mia macchina fotografica non è una modella professionista, e non sa esattamente cosa fare: è qui che entra in gioco il mio ruolo, rassicurando e accompagnando il soggetto, affinché il risultato finale sia naturale e autentico.
Questo approccio di rispetto e sensibilità non cambia nemmeno quando fotografo la natura. Anche in quei momenti mi prendo il tempo necessario per entrare in relazione con l'ambiente: ascolto il vento, i suoni, osservo la luce e solo dopo, con calma, scelgo l’inquadratura e scatto.
Per me, ogni fotografia è un momento di connessione, che sia con una persona o con il mondo naturale che mi circonda.